Le malattie reumatiche, o reumatismi, causano disturbi a carico dell’apparato locomotore e in generale dei tessuti connettivi dell’organismo. Possono colpire non solo le articolazioni, ma anche le ossa e i tendini. In alcuni casi, si possono espandere persino a organi come il cuore, i polmoni o l’intestino. È quindi il caso di superare l’idea popolare del reumatismo come un disturbo trascurabile, legato all’età o al clima umido. Molte malattie reumatiche sono patologie che portano, oltre al dolore, un abbassamento della qualità della vita. La limitata mobilità, infatti, impedisce ai pazienti di lavorare e di affrontare anche i più semplici aspetti della propria vita, rendendo necessario un supporto costante da parte dei familiari.
Patologie da non sottovalutare
Le malattie reumatiche rappresentano complessivamente la prima causa di disabilità nel nostro Paese. Queste patologie sono di natura molto varia, in genere suddivise in infiammatorie, degenerative, metaboliche ed extra articolari. I reumatismi infiammatori, come l’artrite reumatoide, sono i più gravi. Sono meccanismi autoimmuni, causati dall’infiammazione che le cellule del nostro sistema immunitario portano a livello delle articolazioni e di altri tessuti. L’infiammazione, se non fermata in tempo, si diffonde causando danni irreversibili prima alle ossa, e poi anche agli organi interni. Non si conoscono ancora le cause di queste malattie, ma esse sono legate a fattori genetici. Quello che si sa per certo, e che accomuna tutte le malattie reumatiche, è che una diagnosi precoce è fondamentale per limitare i danni.

Riconoscere i sintomi è il primo passo per combattere le malattie reumatiche
Uno dei principali problemi legati alle malattie reumatiche è che molti pazienti tendono a trascurare a lungo le prime avvisaglie. Queste patologie, così diverse tra loro, hanno però una cosa in comune: spesso vengono diagnosticate tardi, quando sono più difficili da curare e il paziente rischia maggiormente di rimanere invalido. L’ideale sarebbe invece riuscire a intervenire nelle prime settimane di malattia. Non bisogna ignorare dolori, gonfiori e segni d’infiammazione (rossore, calore) che interessano le articolazioni delle mani o dei piedi e che durano più di tre settimane. Altro campanello dall’arme è la rigidità articolare, soprattutto al risveglio e se si prolunga per più di un’ora. In questi casi è meglio consultare il proprio medico, che può stabilire se e a quali esami sottoporsi per approfondire le cause del problema.
Inoltre, per prevenire la comparsa di queste patologie è bene non fumare e tenere sotto controllo il proprio peso.
Trattamenti: l’Italia indietro rispetto agli standard europei
La terapia delle malattie reumatiche varia molto in base al tipo di patologia, ma alcuni fondamenti terapeutici sono comuni, in primis il controllo del dolore e della limitazione di movimento. La terapia punta poi ad arrestare le deformazioni, per prevenire danni permanenti e handicap. Ma l’Italia è indietro riguardo alle cure più innovative: i farmaci biologici. Introdotti circa 20 anni fa, questi farmaci hanno portato grandi miglioramenti nel trattamento delle malattie reumatiche, permettendo di aumentare la sopravvivenza del paziente di almeno un decennio. In Italia, però, solo un quinto dei pazienti che potrebbe trarne beneficio ha realmente accesso alle cure. In una classifica europea, il nostro Paese è terzultimo nella prescrizione di questi farmaci, davanti solo a Grecia e Portogallo.
Per questo la Società italiana di reumatologia richiede l’istituzione di
un Fondo nazionale dedicato a nuove terapie, ma la strada per una reumatologia più avanguardia è ancora lunga. A supporto dei pazienti restano alcune soluzioni efficienti e all’avanguardia, come i Patient Support Program di Domedica, che si occupano dei loro bisogni a 360°.
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